la porsche del vicino

Grazie a tutti dei commenti sull’ultimo post.
Precisiamo: questo blog vuole essere uno spazio tanto mio quanto vostro. Non fatevi scrupoli nel dire la vostra. Quasiasi commento (purchè SENSATO) è più che benvenuto.
Prendo spunto da un intervento di un commentatore (Alessio) per condividere qualche riflessione. Dice Alessio:

il diritto internazionale, come tutti i diritti, non è la sacra scrittura, non è un dogma immutabile,si puo’ anche valutare che magari dopo una repressione di diversi anni, di apertheid imposto ai kosovari albanesi, di tentato genocidio ed esilio forzato di tutto un popolo dalle loro case, forse qualche diritto di sovranità si puo’ anche perdere.

In parte sono d’accordo, in parte no.

La parte del tuo intervento con cui sono abbastanza d’accordo è quando dici che il diritto internazionale “non è la sacra scrittura”. E tra poco cerco di spiegare perchè.

Non sono d’accordo invece quando dici “come tutti gli altri diritti” – beh questo è un po’ troppo. Ad esempio, a me piace molto la nuova porsche del mio vicino, ma non glie la posso fregare, se no il “diritto” mi manda in galera. (Se sono il presidente del consiglio e corrompo i giudici non ci vado, in galera, ma questa è un’altra storia.)

Quindi, assodato che la grande maggioranza dei diritti SONO una “sacra scrittura”, sono d’accordo con Alessio che il diritto internazionale non lo è.

Per una ragione molto sempice: che molte regole del diritto internazionale si formano attraverso la prassi degli stati, e la convinzione che questa prassi corrisponda al diritto vigente.

Un po’ come dire: se tutti si mettono a fregare la porsche del vicino, e tutti pensano che sia legale farlo, fregare la porsche del vicino DIVENTA legale. Diventa diritto.

Il diritto internazionale è un po’ così. E’ molto imperfetto – certo. Primitivo, se volete.

Perchè?  Perchè gli stati sono entità superiorem non recognoscentes – come si dice in gergo – e sovranamente uguali.  Manca cioè un legislatore internazionale al di sopra degli Stati che faccia delle regole che gli stati devono rispettare.  Manca anche un giudice internazionale, che punisca gli Stati se violano queste regole.  Detto diversamente, (quasi) tutto il diritto internazionle, di fatto, si poggia ancora su rapporti di forza.

Ciò non toglie, tuttavia, che nel corso dei secoli, e soprattutto in quest’ultimo cinquantennio, il comportamento degli stati (e quindi il diritto internazionale) si sia evoluto nella direzione “giusta”.

Si sono instaurate delle regole per cui rubare la porsche del vicino è sbagliato, non giusto. Che se la polizia ti interroga, non ti può torturare. O che un capo di stato che ordina una strage di civili non è coperto da immunità.

Si sono anche formate regole a tutela della sovranità degli Stati. Regole volte, in buona parte, a scongiurare pericoli di nuove possibili guerre.

Nella storia, l’uso della forza nelle relazioni internazionali non era per niente vietato. Anzi,  Se occupavi militarmente un territorio, diventava tuo di diritto.  La storia che studiamo a scuola non è forse una compilation di guerre di espansione?  Tutti gli stati ritenevano che fosse lecito farlo.  Ed il diritto non le vietava.  Non sto dicendo se fosse giusto o no.  Dico che era così: non era vietato ad esempio aggredire un altro stato per fregargli un pezzo di territorio. Se ce la facevi, era tuo.

Oggi la prassi è cambiata, l’opinione degli stati anche, ed il diritto è cambiato di conseguenza.

L’aggressione, ad esempio, è vietata: anzi, viene considerata il crimine dei crimini.  L’uso della forza, di cui si parlava nel post precedente, è ugualmente vietato.  Date un’occhiata all’articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite, tanto per fari un’idea di alcuni principi fondamentali.  Sono i principi che vigono oggi. Nulla toglie che un domani potranno cambiare.

Un altro principio che almeno in parte sembra contraddire questo sistema mirante a salvaguardare l’integrità territoriale degli Stati, e quindi a scongiurare il pericolo di nuovi possibili conflitti, è quello dell’autodeterminazione dei popoli. Sembra contraddire, dato che pare avere un effetto intrinsecamente destabilizzante.

Ma è un affare un po’ complesso, che andrà quindi spiegato con più calma in un prossimo post.

22 thoughts on “la porsche del vicino

  1. allora perchè un gruppo (tra parentesi criminale) deve autodeterminare indipendente un territorio ???
    lo fa anche un mafioso al paese di mio marito..
    lui dice : qui comando io
    e in realtà è cosi’ perchè la , la polizia, non entra..
    ma da qui a riconoscere che è legittima la delinquenza ce ne vuole..
    perchè riconoscere l’indipendenza ?
    per non iniziare un’altra guerra ?
    perchè adesso com’è ???
    uguale a prima…
    afganistan ? come prima
    irak ? peggio di prima
    ossezia ? una strage
    non era meglio chiedere l’indipendenza e ricercarla seduti a tavolino come pensava di fare tutta la popolazione onesta ?

  2. Però a questo punto bisogna chiedersi se il diritto internazionale dev’essere seguito oppure no. Perché se dev’essere seguito, allora mi trovo d’accordo con gli sforzi che la Serbia ha cercato di avere (fino all’ultimo) col Kosovo.In quei tentativi di dialogo veniva offerta un’ampia autonomia.
    Poi se il diritto non vuole essere seguito, ma questo è un mio punto di vista, basta avere uno stato “potente” che fa da sponsor e si ottiene quello che si vuole (mi riferisco ovviamente agli Stati Uniti).La scusa da inventare per giustificare quello che si vuole, è sempre semplice da trovare.
    Ma questo non sarebbe nemmeno così grave.Situazioni simili a questa se ne vedono ovunque…
    La cosa grave è l’odio… la voglia di annientare il nemico.. qualcosa che il diritto internazionale non può gestire.
    Il fatto è che questa volta, le vittime dell’odio non hanno possibilità di difendersi. E chi questa difesa dovrebbe garantirla, non sempre è in grado/stato in grado di garantirla.
    Sarebbe bello che il nuovo “stato” del Kosovo fosse in grado
    di garantire la stabilità nella zona. Ma penso che non riuscirà in quest’impresa.Come nel resto dei Balcani, tutto rimmarrà relativamente “tranquillo” solo fino a quando ci sarà una presenza internazionale che garantirà il mantenimento dello status quo.
    La vittoria che i kosovari di etnia albanese hanno avuto è solo di facciata… La vittoria è per gli stati uniti e le organizzazioni criminali che hanno ottenuto finalmente una zona franca per il loro interessi. Non sono sicuro se ora tutti vivranno meglio. Probabilmente per la gente comune non cambierà nulla.

  3. sono d’accordo sulla disamina sul diritto internazionale,ma mi permetto di dissentire sul discorso dello sponsor sul potente di turno.Esisterebbe lo stato di Israele senza l’appoggio di altre potenze;purtroppo la realpolitik impone ,per portare avanti la propria causa,di trovarsi alleati ovviamente potenti.Se guardate l’indipendenza del Kosovo oltre all’ovvio supporto statunitense mi sembra che l’Europa che conta si è schierata senza troppi tentennamenti;Sarkozy ha dato un grosso impulso (considerate poi i rapporti Francia-Serbia nel tempo)e se la legge del più forte fosse stata ritenuta discutibile (vedasi Iraq) non penso che i paesi non avrebbero fatto opposizione.Invece ,togliendo i continenti lontani e i paesi arabi (per una politica antiamericana) il mondo “che conta” ha riconosciuto il Kosovo;una volta che anche gli altri due paesi confinanti lo faranno non penso si possa parlare di una cosa così osteggiata.

  4. ma perchè non cercate, sempre che li troviate, dei paesi in cui regna la pace per arrivare a degli esempi di “paesi positivi”
    israele : era giusto caduto un muro in europa e ne hanno fatto un altro loro..
    senza arrivare a nulla perchè non è certo un muro che ferma l’odio..
    irak : dalla padella alla brace
    adesso hanno piu’ criminali e l’america s’è fottuta anche tutto il petrolio
    afganistan : ovunque mette il naso l’america porta problemi..
    ossezia : i morti ringraziano gli stati che hanno riconosciuto il kosovo indipendente
    alla fine si capisce che il diritto internazionale viene voltato e rigirato a seconda degli interessi mafiosi..
    ma vi rendete conto che un criminale dell’ uck è “scappato” (per cosi’ dire) da boondsteel ?
    ma se questa base è una cattedrale nel deserto.. ma come cavolo si scappa da la senza l’aiuto degli americani..
    poi se difendiamo la povera gente del kosovo, che tra l’altro passa le stesse pene senza distinzione di razza, sono daccordo..
    se parliamo di persone che ragiona coi kalasmikof e parlamentari che hanno 20 guardie del corpo che ogni tanto si scontrano con la polizia.. mi sembra che sia lampante la differenza…che non sia la stessa cosa..

  5. ki ha detto “sempre regnato”
    ho detto “regna”.. parlo del presente..
    per esempio in italia da 60 anni regna la pace..
    non che in fatto di giustizia non ci sia da dire..
    ma i nostri ministri non dormono col kalasmikof sotto al cuscino..
    ce n’è solo uno che inneggia a 300.000 fucili, ma ha avuto un ictus

  6. Mha… Alessio…
    Penso che l’europa che conta si è subito schierata perché fa parte della NATO…
    e quelli che non si sono schierati, lo hanno fatto solo perché hanno paura che il precedente creato col Kosovo gli si ritorga contro.
    Hai ragione su quello che dici tu che con uno stato potente è più semplice portare avanti le proprie idee.
    E’ “brutto” da dire ma è la verità nel “real world”.
    Rimango dell’idea, ma questo è il mio punto di vista, che la modalità con cui è stata dichiarata l’indipendenza del Kosovo è stata fatta in maniera errata.
    Se si fosse seguito un modello di autonomia simile a quello dell’Alto Adige, entrambe le parti ne avrebbero beneficiato. Purtroppo, i Kosovari di etnia albanese, hanno rifiutato fin dall’inizio qualsiasi dialogo ben sapendo che avrebbero potuto fare impunemente quello che volevano.
    La Serbia aveva/ha le mani legate.
    Cerca disperatamente di riottenere quell’integrità territoriale che le era stata garantita.
    Mi auguro solo, ma dubito che accadrà, che il nuovo “governo” sia in grado di gestire la situazione. Ma lo vedo difficile perché, oltre a non avere la volontà di farlo, dipende troppo da organismi internazionali esterni.
    E senza questi ultimi regnerebbe nuovamente il caos.

  7. ti do’ ragione..
    e ci sono anche delle pagine buie ancora oggi..
    qui sarebbe fuori luogo parlarne..
    pero’ ritornando al kosovo..
    lo scorso marzo a torino abbiamo fatto 2 conferenze..
    le trovi sul mio blog
    non io.. ma un giornalista come luigi geninazzi,uno storico e alcuni politici erano preoccupati per la situazione politica kosovara..
    non lo dico io, ma questi esperti, che nel kosovo si delinque all’85%..
    sarebbe stato diverso se avessimo dato il kosovo a persone oneste, ma probabilmente loro non avrebbero forzato la mano con una dichiarazione unilaterale
    non vorrai dirmi che i kosovari non hanno paura dell’uck..
    mio marito è calabrese e non esiste una famiglia che non abbia avuto, suo malgrado, a che fare con l’andrangheta
    non mi dirai che sei contento di thaci
    penso che tu veda la differenza tra le persone che hanno pagato con la vita la loro onestà e un militante dell’uck che ammazza padre, madre e 2 bambini ai bordi della strada per sport
    dopo di che se l’uck dice : incendiate le case dei serbi.. ci vanno a centinaia..
    mi dirai tu : è stato fatto nel passato..
    si ma noi abbiamo risposto con 78 giorni di uccisione di donne e bambini e adesso tutto sto delinquere in kosovo lo stiamo facendo sotto gli occhi dei caschi blu..
    è un po’ diverso..
    poi ci sono anche persone come te che negano l’evidenza e i giornalisti che documentano sono “out” e si inventano tutto..
    sarebbe piu’ opportuno, se si vuole costruire la pace, cercare di essere piu’ obiettivi

  8. faccio riferimento alla parte iniziale del post per un commento/ suggerimento/richiesta:
    noto un’evoluzione di questo blog, che dalla “cronaca locale” di un luogo ed una situazione molto particolare, sta estrapolando alcuni principi generali, quindi di interesse sempre più vasto.
    purtroppo sembra che le premesse di storia contemporanea (anni tra il 1999 e il 2007) non siano da tutti condivise, nemmeno alcuni principi di convivenza e/o “netiquette” lo sono:
    questo rende la lettura di post e commenti più difficoltosa, infiamma gli animi e gli istinti più rabbiosi di molti, ci fa perdere a tutti del tempo e a me, sarò rimbambito, il filo dei discorsi.
    per esempio non è normale che parlando di diritto internazionale, ci si ritrovi ancora a fare la conta dei morti per stabilire se erano peggiori quelli dell’uck o le milizie di milosevic (una “gara dura” si direbbe dalle mie parti!)
    forse, per procedere, sarebbe utile ricordare le une (i fatti dal 1999 a oggi) e le altre (regole di frequentazioni dei blog e dei siti) in un post o due (vedo che qui lo “spazio richieste” è contemplato), so anch’io che lo stile di samopravo è “scanzonato” e non pedante e che esiste wikipedia per queste cose,ma vedo che non tutti ne accettano l’esistenza, in ogni caso io presumo che Alberto abbia un quadro della situazione senz’altro più nitido di quello che mi sono fatto io da autodidatta. dopo di che, chi non condivide le premesse, e pensa che la storia fosse tutt’altra, nè le regole, considerandosi evidentemente superiore, avrà forse il buongusto di scrivere altrove, come in certi casi già fà. io, per esempio non leggo e non commento nè i siti filonazionalisti,(se mi accorgo in ritardo che lo sono, me ne allontano dandomi dello scemo per non essermene accorto prima) nè quelli relativi al calcio, per palese disaccordo e per singolare disinteresse.
    e non vale il concetto de: “o ci sono i commenti oppure no”. perché in ogni caso un conto è l’ospitalità e l’apertura verso il prossimo ed un altro è sopportare che ti facciano pipì sul tappeto e a me danno fastidio anche i soprusi verso terzi, se no non sarei qui.
    E’ pur vero che il tappeto è di Alberto e ci farà quello che vuole, quindi se sono io che mi trovo in minoranza o fuori dalla “linea editoriale” me ne accorgerò abbastanza presto.
    grazie per l’attenzione
    peppe

  9. be allora come si fa a dialogare ?
    diciamo tutti che la pensiamo come alberto ?
    a me porta fuori dicorso il tuo commento eppure lo ritengo importamte come qualsiasi altro..
    chiunque dica qualsiasi cosa educatamente va rispettato..
    se si hanno delle idee contro i nazionalismi (leggitimissimo!) si illustrano e se ne parla…
    il dialogo è costruttivo.. sempre..
    pero’ credi che amare la prorpia patria non è una cosa cattiva…
    ce ne fosse un po’ di piu’ di amor di patria in italia non ci sarebbero tante persone che la vogliono sfasciare e portare ai livelli della ex-yu

  10. Peppe, il tuo commento mi ha fatto schiattare dal ridere. Davvero divertente.

    Comunque, sono d’accordo con te sulla diagnosi, ma non sulla cura.

    La tua diagnosi (correggimi se sbaglio) e’ che sul mio blog (soprattutto nei commenti) c’e’ confusione.
    Si perde il filo. Si va fuori tema.

    E’ un riscontro che ho avuto (di persona), da alcuni lettori che conosco. Molti hanno smesso di leggere i commenti, perche’ ci si perdevano.

    La cura: non credo sia giusto che io scriva un pacchetto di fatti-verita’ che il lettore di samopravo non puo’ piu’ contestare. D’altra parte, io non ho la verita’ in tasca, e ci sono lettori che probablmente ne sanno molto piu’ di me su alcune cose. Questo e’ un blog aperto ai commenti e su cui si puo’ discutere, e vorrei che rimanesse tale.

    Il punto e’ che vorrei che si discutesse, mentre spesso vedo che si scade nella propaganda.

    Mi rivolgo ai commentatori piu’ accaniti: la vostra posizione e’ chiara, rispettabilissima, solo non usate ogni ogni occasione buona (= ogni mio post) per ripetere a macchinetta cose:
    – scontate (ad. es. l’america comanda il mondo, gli albanesi hanno sofferto fin troppo, ecc.): lo sappiamo gia’.
    – dette e stradette (“in kosovo comanda la mafia”, “gli albanesi ha bruciato i monasteri”, ecc.): grazie di averci informati una prima volta. Dalla seconda in poi diventa fastidioso.
    – palesemente false (“son morti solo gli albanesi”, “son morti solo i
    serbi”). Lo sanno anche le pietre (e lo sapete anche voi) che i morti ci son stati da tutt’e due le parti. Non facciamo la battaglia dei numeri, e’ oziosa. Le stime ufficiali le trovate sui siti di informazione decenti (rainews24, BBC, B92, ecc.). Fate un favore a voi stessi e al vostro paese: non fidatevi di numeri e notizie trovati su siti tipo http://www.grandealbania.it o http://www.vivalaserbia.com. E’ propaganda.

    Riassumendo: dite la vostra, W il dialogo (purche’ ragionevole e ragionato), e contenetevi: per il bene di tutti, non soffochiamo la discussione.

  11. molti commenti li ho trovati interessantissimi, quindi non vorrei dover smettere di leggerli in blocco.
    la mia era una richiesta “radiofonica”, di esprimere un punto di vista -e non “la verità”- per dirimere la faccenda e finalmente andare oltre (illuso che sono, già c’è chi ha aperto un nuovo e vuoto fronte polemico: si veda sul dizionario alla voce patriottismo e alla voce nazionalismo), ma la tua risposta è meglio della mia richiesta.
    peppe

  12. i discorsi rimangono gli stessi.. ma le persone cambiano..
    è vero che i rompipalle restano..
    ma quando arriva uno nuovo non si puo’ andare a leggere tutto il blog..
    si legge l’ultimo post..
    la situazione è sempre la stessa in kosovo..
    non ci sono interessi sulle reti cellulari e le varie tv..
    ci sarebbe interesse per il libro della carla e allora si’ che si potrebbero fare discorsi nuovi..
    in quanto a patriottismo e nazionalismo sarebbe interessante capirne di piu’.. ma non se ne puo’ parlare qui perchè l’argomento è la porche del vicino…

  13. Non mi costringerete a fare il moderatore dei vostri litigi adesso, vero? Ho cose piu’ interessanti da fare.

    Ripeto, i vostri commenti sul tema del post sono piu’ che benvenuti. Tutto il resto per favore andate a scriverlo da qualche altra parte.

  14. caro alberto,
    non so se conosci il teatro di eduardo, ma il diritto internazionale assomiglia molto alla “grande magia”
    non è un diritto perchè difetta di una sua caratteristica fondamentale: non è coercibile
    non esiste un vero legislatore e nessuno lo fa applicare
    è sempre stato lo strumento con il quale un gruppo ristretto di stati ha cercato di mantenere il controllo sulle aree di rispettiva influenza
    la carta delle nazioni unite assomiglia alla relazione finale di un congresso del pci di fine anni sessanta
    grandi enunciazioni di principio sulle quali è obiettivamente difficile dissentire ma che sono destinate a rimanere tali
    per quale motivo il primo intervento in irak può essere considerato “legittimo” ed il secondo no?
    è una illusione pensare che il diritto internazionale regoli i rapporti fra stati
    questa è solo una copertura “una grande magia” appunto
    il vero problema è l’equilibrio e la stabilità nelle varie regioni del mondo
    i problemi di applicazione e rispetto del diritto internazionale sorgono solo quando gli interessi di due potenze si trovano in conflitto in una stessa area
    proprio non capisco cosa possa aver spinto gli stati uniti e, in generale, l’occidente a incentivare l’indipendenza del kosovo
    io penso che dovremmo chiedere scusa ai serbi
    comunque tranquilizzati
    in italia se rubi un’auto non vai in galera
    probabilmente anche da noi il diritto è una grande magia

  15. Mmmh…
    Sto ancora riflettendo sul fatto che se tutti cominciano a fregare la Porsche del vicino e pensano che sia legale, beh lo diventa.
    E’ la migliore spiegazione delle fonti consuetudinarie in diritto internazionale che abbia mai sentito.
    Eccezionale davvero 🙂

Leave a comment