Janjevo

Se c’e’ una cosa bella del Kosovo e’ che riesce ancora a sorprenderti, anche quando pensi ormai di aver visto un po’ tutto quel che c’era da vedere.

E’ incredibile come, in un posto cosi’ piccolo e con solo 2 milioni di persone, riesca ad esserci una tale varieta’ e un tale intreccio di culture, lingue, storie, persone.

Prendiamo Janjevo, per esempio.

Ci sono andato per la prima volta ieri, con alcuni amici. Qualcuno di loro c’era gia’ stato. Meritava una visita.

Janjevo e’ un paesino a una trentina di km da Pristina, che versa in stato di quasi-abbandono.

Molte case tradizionali stanno cascando a pezzi

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Altre sono proprio state abbandonate.

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Ciononostante si possono ancora riconoscere bellissimi edifici, come questo. Porta ancora la data di costruzione sul sottotetto: 1928

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Mi rendo conto che sarebbe meglio dire: “edifici che una volta erano bellissimi”. Ma appunto, vi dicevo che il paese versa in condizioni di salute un poco scadenti.

L’unica vistosa (e fastidiosa) eccezione alla decadenza generale e’ la chiesa:

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Nuova di pacca. Pagata non voglio pensare da chi. Spero non dagli Janjevesi.

Chiesa peraltro cattolica, vi faccio notare: si perche’ a Janjevo ci abitano Rom e croati. Croati si fa per dire, nel senso che sono gente che parla serbo di fede cattolica, e di conseguenza si autodefiniscono croati. Non so, se andassimo a vedere l’albero genealogico, quanti di questi hanno parenti a Zagabria e dintorni. Comunque.

Quando ti incammini sulle colline per sfuggire alla canicola di Agosto, ecco che quando meno te l’aspetti appare – a sorpresa – una teqe (“tec’he”), una piccola moschea, ormai praticamente in disuso

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all’interno della quale trovi una tomba musulmana in cui riposa in pace non si sa bene chi (forse un vecchio imam del paese).

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Peccato che la vecchia moschea del paese sia invece in uno stato pietoso…

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E cosi’. Questa e’ Janjevo, piccolo angolo di Kosovo dimenticato piu’ o meno da tutti, lontano dai riflettori.

Chissa’ qual e’ il destino di un posto come questo.

Forse morira’ con l’ultimo dei suoi abitanti, se le nuove generazioni decidereranno di andare a cercare fortuna altrove.

Forse invece, come in quasi tutto il Kosovo, i vecchi edifici tradizionali e di inizio secolo saranno buttati giu’ (troppo costoso restaurarli, e chis e ne frega se sono antichi?), rimpiazzati da edilizia ad alta densita’.

Spazzato via dalla cultura del profitto a tutti i costi, che ormai – da queste parti – sembra l’unica cultura rimasta.

11 thoughts on “Janjevo

  1. Ciao Alberto,
    post interessante, ma senti un pò,
    potresti scrivere due righe sulla questione Caucaso? Non è che accettando così in fretta l’indipendenza al kosovo si sono create le basi per questo casino?
    Cosa ne pensi?

  2. io non volevo infierire, ma visto che è arrivato giorgio, posso dire che io e altri ci stiamo sgagnasssando dalle risate a sentire i nostri politici : “scandalo russo decisione unilaterale !!!!”
    buffoni buffoni !
    comunque la gente sta morendo e le loro vite non valgono nulla come quelle dei kosovari, dei ruandesi, dei tibetani e di tutta la povera gente che paga sempre per le decisioni prese in nome del dio denaro..
    dove sono quelli che mi dicevano che l’america non c’entra ? Obama sta perdendo nei sondaggi proprio perchè è il primo ad accennare, ma dico solo ad accennare (perchè tanto poi saranno anche le sue lobbyes a comandare) che l’america deve farsi un po’ piu’, ma almeno leggermente di piu’ i fatti propri senza pensare di avere il mondo per spadroneggiare
    e sul mio blog ho pubblicato una lettera di un amico che vuole rimanere anonimo
    si chiama kosovo si / ossezia no
    è datata 11 agosto, perchè noi sapevamo già tutto quando il kosovo ha chiesto l’indipendenza.. solo che non si sapeva quale nazione sarebbe stata la prima dopo il kosovo..
    è stata l’ossezia.. purtroppo la prima di una lunga lista

  3. Mi unisco all’appello, apri una discussione sul caucaso, mi piacerebbe leggere un punto di vista competente in materia di diritto internazionale.
    O almeno dicci cosa ne pensi del libro della Del Ponte, ché nelle ferie l’avrai sicuramente finito!

  4. se controlli verifichi che i parenti in croazia li hanno veramente, magari non a zagabria ma in dalmazia sicuro. esiste addirittura un programma di reintegro in croazia per questi kosovari cattolici se minacciati . come e’ successo a letnica (sempre kossovo) negli ultimi 10 anni dove i croati kosovari sono stati costretti alla fuga abbandonando un villaggio molto bello con madonna che “un tempo” faceva pure i miracoli. ma chiamali pure serbi se ti fa sentire piu a tuo agio e paragona lo sfascio della piccola moschea allo splendore della chiesa nuova, se questo ti fa sentire meglio…

  5. Non capisco il perche’ di questa polemica.

    Che c’entra il discorso sul “sentirmi a mio agio” o il “farmi sentire meglio”?

    Puo’ darsi che le informazioni che ho recuperato non fossero corrette, prendo atto della smentita, grazie per il tuo contributo alla discussione.

  6. Interessante il post, belle le foto (e il blog in generale).Parenti a Zagabria queste persone non ne hanno,forse (lontanissimi) a Dubrovnik. Che ci fanno questi croati in Kosovo? Risposta: sono discendenti di commercianti ragusei qui insediatisi nel medioevo.Perché qui? Perché allora Pristina era capitale della Serbia,e la vicina Novo Brdo un centro minerario importantissimo,con giacimenti auriferi e argentiferi. La libera Dubrovnik allora aveva rapporti commerciali e diplomatici strettissimi con il regno medievale di Serbia,sotto la dinastia dei Nemanja.Questa gente ne è testimonianza vivente.Il kosovo integralmente albanese di oggi sta fagocitando tutto,anche questo,insieme a tutta la diversità culturale che un tempo lo caratterizzava. Janievo oggi è praticamente spopolata.Gran parte dei suoi abitanti sono stati trapiantati,ad opera del governo croato,nel villaggio di Kistanje,vicino a Knin,in terra un tempo abitata in gran parte dai serbi (fino alla pulizia etnica del 1995).Interessante notare come tra i “Janievci” croati di Kistanje e le (poche) famiglie serbe tornate a casa propria i rapporti siano del tutto cordiali e solidali.I Janievci infatti,in Kosovo,così come i serbi,subivano la pressione degli albanesi.

  7. Il mio amore igbala è nata lì, e un giorno, molto presto lo visiterò anch io! é la città del mio amore e sono proprio curioso di visitarla. Lei dice che “ci sono un casino di montagne, salite e soprattutto pietre! sette anni fa c erano adesso non sa com è. spero che ritorna janjevo di prima con meno albanesi e più serbi e rom.
    può sembrare brutto ma è la verità. ho vissuto anche quando c era la guerra lì. sono nata lì ma non saprei se tornerei volentieri perchè c’è brutta gente e chi ci ha vissuto lo sa!”

    Ciao a tutti, magari ci incontreremo a Janjevo!!
    😉

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